In Italia, così come nel resto del mondo, il fenomeno K-pop è sempre più in ascesa negli ultimi anni. Ma cos’è il K-pop? E perché questo genere di musica coreana è diventato tanto popolare nel mondo?
Quando è nato il fenomeno K-pop?
La musica pop coreana è nata circa 30 anni fa, quando Lee Soo Man fondò l’azienda SM Entertainment, che oggi è una delle principali aziende di intrattenimento coreane. Nel 1992 il gruppo Seo Taiji and Boys partecipò a uno show televisivo coreano, presentandosi con una performance che incorporava nei testi delle canzoni alcune parole inglesi, dal ritmo hip hop e R&B, con coreografie e motivetti che miravano ai teenagers. Sebbene i giudici dello show rimasero scioccati dalla performance, i più giovani l’apprezzarono a tal punto che scalò le classifiche rimanendo in prima posizione per 17 settimane di fila.
Sull’onda del successo di questo nuovo genere musicale, alla fine degli anni ’90 in Corea vengono fondate altre due grandi case discografiche: JYP Entertainment e YG Entertainment.
Tra i gruppi K-pop più famosi dei primi anni 2000 ci sono i TVXQ, che divennero molto popolari anche in Cina e in Giappone, cavalcando l’onda coreana di quel periodo. Dopo i TVXQ ci sono stati, tra i gruppi maschili, i Super Junior e i Big Bang, mentre le Kara e le 2NE1 erano le girl band più di spicco nel 2007. Ma ovviamente questi sono solo alcuni dei gruppi musicali più in voga nel panorama musicale pop coreano degli ultimi decenni.
Non possiamo, poi, non parlare del fenomeno K-pop globale “Gangnam Style”, pezzo creato dall’eclettico produttore musicale PSY. Gangnam Style è stato il video che ha raggiunto il record di oltre 1 miliardo di visualizzazioni su YouTube nel 2012.
Cosa caratterizza i gruppi K-pop?
Il numero minimo dei membri di un gruppo K-pop è di 4 persone. In ogni gruppo K-pop c’è una sorta di graduatoria, con il leader, solitamente più “anziano”, che ci si aspetta sia maturo, carismatico e in grado di gestire ogni situazione per il bene del gruppo. Poi c’è quello considerato particolarmente attraente e che rappresenta l’ideale di bellezza, secondo gli standard di idols K-pop ovviamente. C’è poi il membro più giovane, che per forza di cose viene “etichettato” come quello carino e timido, qualcuno da proteggere.
I gruppi K-pop sono divisi in categorie: c’è il cantante principale, che canta spesso molto di più di altri, c’è il rapper, con buone rapping skills rispetto agli altri, e ci sono i ballerini, che cantano meno ma si muovono di più.
Ogni gruppo e community K-pop si può considerare una vera famiglia. Gli idols sono molto affezionati ai propri fans, e viceversa, e i membri di ogni gruppo condividono la vita insieme praticamente 24 ore su 24, vivendo nella stessa casa e allenandosi per le performance quasi senza sosta.
I gruppi K-pop lavorano anche molto sulle collaborazioni, con altri artisti coreani, ma soprattutto stranieri. Pensiamo alla canzone “Kiss and Make Up” di Dua Lipa in collaborazione con le Blackpink, “boys with luv” dei BTS con Halsey, e “Close to me” delle Red Velvet con Ellie Goulding e Diplo.
Non dimentichiamo, poi, l’estetica. Trucco, capelli e costumi sono elementi fondamentali e distintivi del fenomeno K-pop, e sempre di più gli idols coreani si sottopongono a interventi di chirurgia estetica per rappresentare certi canoni di bellezza stabiliti dallo show business.
Boom economico in Corea grazie ai BTS
Nel 2013 nascono i BTS, conosciuti anche come Bangtan Boys, gruppo di 7 ragazzi diventato in breve tempo famoso in tutto il mondo, vero e proprio simbolo del fenomeno K-pop.
Secondo lo Hyundai Research Institute i BTS generano per l’economica coreana oltre 3.5 miliardi di dollari all’anno. Questo è dovuto soprattutto al loro successo globale, se pensiamo che nel 2019 è stata la prima band coreana ad esibirsi nell’iconico stadio di Wembley in Inghilterra, dove si sono esibite band leggendarie come i Queen, i Rolling Stones, o artisti del calibro di Michael Jackson. I concerti dei BTS hanno fatto il tutto esaurito, con 60,000 fans solo nella prima serata. Inizialmente la band aveva in programma di esibirsi solo una sera, ma i biglietti sono stati venduti tutti in soli 90 minuti, per cui si è deciso di aggiungere un secondo concerto. C’è chi li paragona ai Beatles del 21esimo secolo.
Il fenomeno K-pop avvicina alla lingua coreana
Il fenomeno K-pop ha portato la Corea a essere conosciuta in tutto il mondo, e ad avvicinare molti giovani alla lingua coreana. Infatti, imparando a memoria le canzoni K-pop i fans vogliono sempre di più conoscere la lingua e la cultura coreana, e visitare il paese da cui i loro idoli sono nati.
Anche secondo noi usare canzoni K-pop è un ottimo modo per studiare il coreano, divertendosi e cercando di capire fino in fondo i testi delle proprie canzoni preferite.
Se sei anche tu fan dei BTS o di altri gruppi musicali coreani avrai di sicuro già sentito parole come 싫어 (non mi piace) e 좋아 (mi piace), 사랑해 (amore) e 미워 (odio), oppure espressioni come 어떡해? (cosa faccio?) e 예뻐 (carina/bella). Puoi sicuramente ampliare il vocabolario e imparare molto dalle canzoni K-pop, per poi approfondire lo studio magari imparando coreano in Corea.
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