I possessivi in coreano creano spesso problemi ai parlanti occidentali, che tendono a tradurli alla lettera. Sebbene la traduzione letterale dei possessivi esista e sia corretta in alcuni casi, in altre situazioni si prediligono usi diversi. Per esempio, molte volte si utilizza il corrispettivo di โnostroโ anche per tradurre โmioโ, mentre in altri casi, dato che dire โtuoโ in maniera troppo diretta risulterebbe scortese, si utilizzano dei giri di parole. Iniziamo esaminando i vari modi per esprimere il possesso in coreano e vediamo poi come si applicano nelle varie situazioni.
Come esprimere il possesso in coreano
Il possesso in coreano si puรฒ indicare in due modi: tramite la particella -์, –eui, che funziona come il genitivo sassone inglese (โs) e corrisponde al nostro complemento di specificazione, oppure con gli aggettivi possessivi veri e propri (per intenderci: mio, tuo, ecc).
Nel caso di -์, il nome di chi possiede precede il nome dellโoggetto posseduto, come possiamo vedere in questo esempio:
์ค์ ๋นต (Juneui ppang) = Il pane di Jun
Nel caso degli aggettivi possessivi, invece, lโaggettivo precede il nome dellโoggetto posseduto. Gli aggettivi possessivi in coreano sono:
Informale | Formale | |||
Mio | ๋ด (๋์), nae | ์ (์ ์), je | ||
Tuo | ๋ค (๋์), ne | |||
Suo | ๊ทธ์/๊ทธ๋ ์, geueui/geunyeoeui | |||
Nostro | ์ฐ๋ฆฌ (์ฐ๋ฆฌ์), uri | ์ ํฌ์, jeoheuieui | ||
Vostro | ๋ํฌ (๋ํฌ์), neoheui | ์ฌ๋ฌ๋ถ์, yeoreobuneui | ||
Loro | ๊ทธ๋ค์, geudeuleui | |||
Quindi โil mio libroโ si dirร ๋ด ์ฑ (nae chaek), se si sta parlando con un amico o comunque in una situazione che consente il registro informale, oppure ์ ์ฑ (je chaek), quando bisogna usare il registro formale.
Come puoi notare, nella tabella ci sono dei buchi in corrispondenza della seconda e terza persona singolare e della terza persona plurale formali. Questo perchรฉ un aggettivo possessivo corrispondente non esiste. Infatti, in questi casi si utilizza il nome o la carica della persona + ์. Vediamo alcuni esempi per chiarire:
์ ์๋์ ์ฑ (seonsaengnimeui chaek) = Il libro dell’insegnante
Si utilizza ์ ์๋์ ์ฑ sia se stiamo parlando direttamente con l’insegnante del suo libro, sia se ne stiamo parlando con qualcun altro.
Lo stesso se si parla con una persona con cui non si ha troppa confidenza. Non gli si dirร mai โquesto รจ il tuo libroโ, ma โquesto รจ il libro diโ + il nome della persona.
Per esempio, stiamo parlando con Jun, ma non abbiamo molta confidenza con lui. Vediamo un libro e vogliamo chiedergli se รจ il suo. Dato che non possiamo dire โร il tuo libro?โ (๋ค ์ฑ ์ด์์?, ne chaekieyo?) senza risultare scortesi, chiederemo โ์ค์ ์ฑ ์ด์์?โ (Juneui chaekieyo?), che letteralmente si traduce con โร il libro di Jun?โ, anche se stiamo parlando con Jun stesso.
Il concetto di ์ฐ๋ฆฌ
Come accennato allโinizio dellโarticolo, molte volte si utilizza lโaggettivo possessivo โnostroโ anche per tradurre โmioโ . Questo perchรฉ il senso di appartenenza a un gruppo รจ molto importante in Corea e quindi questo sentimento si ripresenta anche nella lingua. Quando si parla di qualcosa che riguarda per esempio la propria famiglia, come la casa o il cane di famiglia, non si dirร mai โcasa miaโ o โil mio caneโ, ma sempre โla nostra casaโ (์ฐ๋ฆฌ ์ง) e โil nostro caneโ (์ฐ๋ฆฌ ๊ฐ์์ง). Anche quando si parla di membri della famiglia, si tende a utilizzare ์ฐ๋ฆฌ. Per noi, specialmente se si รจ figli unici, puรฒ risultare strano riferirsi alla propria madre dicendo โla nostra mammaโ. Eppure in coreano, anche se non si hanno fratelli o sorelle, รจ normale dire โ์ฐ๋ฆฌ ์๋งโ e risulterebbe invece strano riferirsi a lei con โ๋ด ์๋งโ. La si condivide infatti con tutta la famiglia, รจ la โmamma della famigliaโ. Lo stesso vale ovviamente per tutti gli altri membri: nostro padre (์ฐ๋ฆฌ ์๋ฒ์ง), nostra nonna (์ฐ๋ฆฌ ํ ๋จธ๋), ecc.
Questo concetto si applica a tutti i gruppi, non solo alla famiglia. Anche quando si parla dellโazienda in cui si lavora, ci si riferisce a essa con ์ฐ๋ฆฌ ํ์ฌ, la nostra azienda, perchรฉ si รจ appunto parte di essa come di un gruppo. Allo stesso modo, โil mio paeseโ diventa โil nostro paeseโ (์ฐ๋ฆฌ ๋๋ผ), perchรฉ si รจ parte di una comunitร ed รจ importante sottolinearne lโappartenenza.
I pronomi possessivi in coreano
Partendo dagli aggettivi possessivi, รจ possibile ricavare i pronomi possessivi coreani. Come ben sappiamo, la differenza tra aggettivo e pronome possessivo รจ semplice: lโaggettivo precede un nome, mentre il pronome no. Quindi nella frase โquesto รจ il mio libroโ, troviamo un aggettivo possessivo, mentre nella frase โquesto libro รจ mioโ, troviamo un pronome possessivo.
Essendo il coreano una lingua SOV, cioรจ con il verbo alla fine della frase, sarebbe impossibile utilizzare un pronome possessivo identico allโaggettivo come invece facciamo in italiano, soprattutto calcolando il fatto che il verbo essere in coreano deve necessariamente attaccarsi a un nome. Il corrispettivo coreano dei pronomi possessivi si forma dunque legando lโaggettivo possessivo al termine ๊ฒ (geot), che significa โcosaโ.
Torniamo dunque alla frase โQuesto libro รจ mioโ. In coreano si dirร ์ด ์ฑ ์ ์ ๊ฒ์ด์์ (i chaekeun je geoshieyo), che letteralmente sarebbe โquesto libro รจ cosa miaโ, quindi โquesto libro รจ mioโ.
Con il tempo, la pronuncia di ๊ฒ si รจ pian piano indurita e quindi si รจ creata una variante grafica di alcuni pronomi possessivi, che sono diventati ๋ด๊บผ, ์ ๊บผ e ๋ค๊บผ, senza spazio, ma le due varianti sono comunque entrambe corrette.
Ecco qui tutti i modi per esprimere il possesso in coreano. Come abbiamo visto, i possessivi in coreano si usano in maniera leggermente diversa, proprio perchรฉ si adattano alla societร e al modo di pensare e di essere proprio della cultura coreana.
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